Veneranda - Immaginette Sacre

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Veneranda

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Veneranda, cioè venerabile, o meglio « degna di venerazione », dal verbo latino venero, « venerare ». Anche uno degli attributi della Madonna, ripetuto nelle Litanie, suona Virgo veneranda, Vergine degna di venerazione, o meglio, avvicinandosi ancor più all'etimologia primitiva, Vergine alla quale si richiede una grazia.

Abbiamo parlato del nome di Veneranda, nella forma femminile, perché questa conosce ancora una certa diffusione. Ma esiste, naturalmente, anche la forma maschile di Venerando, che è però quasi del tutto scomparsa, anche se non è meno bella della sua controparte femminile.

Per uno strano caso, oggi non cade soltanto la festa di Santa Veneranda, ma anche quella di un San Venerando, vissuto in Francia e Martire nel III secolo. Sul suo conto si narra una passione leggendaria, priva di fondamento storico, anche se piena di colore e di poesia.

Anche Santa Veneranda è personaggio largamente leggendario, e anche sul suo conto è fiorita una fantasiosa passione, ricca di tutti gli ingredienti di simili popolari narrazioni.

Visse anch'ella in Francia, un secolo prima del suo omonimo maschile. Nata pagana, si convertì con profonda fede al Cristianesimo, e per meglio raggiungere la perfezione consacrò al Signore la propria verginità.

Sui trent'anni, la sapiente fanciulla cominciò a predicare, e predicando e pregando passò le Alpi, attraversò l'Italia e giunse a Roma.

Qui, in tempo di persecuzione, cadde nelle mani del Prefetto, che inutilmente tentò di farla apostatare. Altrettanto inutilmente venne allora torturata, e la sua resistenza ai tormenti fu tale da convertire anche i rudi soldati del Pretorio, battezzati sull'istante da una nuvola che lasciò piovere su di loro l'acqua sacramentale. Finalmente, la Santa fanciulla venne decollata con la spada. Era Imperatore, a quel tempo, Antonino detto il Pio.

La devozione per la Santa francese martirizzata a Roma conobbe particolare diffusione in Sicilia, dove però Santa Veneranda mutò di nome. Divenne infatti Santa Venera, con una trasformazione che ne avvicinò assai il nome a quello della dea pagana dell'amore, Venere. La cosa non deve sorprendere, perché tra il nome di Veneranda, cioè tra il verbo venerare, e il nome di Venere c'è una parentela linguistica assai stretta. E il nome di Santa Venera, o Venerina, ricordato con particolare devozione ad Acireale, sembra riunire le suggestioni di ambedue i nomi parenti: quello di Venere, la divinità dell'amore umano, e quello di Veneranda, la Santa degna di soprannaturale venerazione.
 
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