Susanna vergine e martire - Immaginette Sacre

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Susanna vergine e martire

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Il dolce nome femminile di Susanna è di origine ebraica, e corrisponde al nome del fiore considerato, in tutti i tempi, come il più tipico simbolo della purezza. Vuol dire infatti « giglio », ed esprime dunque, per chi lo porta, l'augurio di conservare la candida delicatezza liliale.

La più celebre Susanna è un personaggio della Bibbia, protagonista di un episodio di femminile purezza narrato dal Profeta Daniele.

Figlia di Elcia e sposa di Joachim, la bellissima Susanna venne sorpresa un giorno mentre faceva il bagno nel segreto del suo giardino, da due anziani pretendenti, indegnamente eletti dagli Israeliti a giudici del popolo.

I due fecero alla donna disoneste proposte, che Susanna respinse sdegnata. Per vendetta, i due delusi corteggiatori accusarono di adulterio la sposa di Joachim, facendosi forti dei fatto che nessuno avrebbe osato mettere in dubbio la testimonianza di due giudici del popolo.

Dissero infatti di averla sorpresa in intimo colloquio con un giovane, e sulla loro testimonianza la bellissima Susanna venne condannata a morte.

La conducevano già al supplizio, quando si levò la voce del Profeta Daniele, rimproverando al popolo di condannare una figlia d'Israele senza aver giudicato né conosciuto la verità.

Con un procedimento che resterà poi classico nelle investigazioni poliziesche, Daniele interrogò separatamente i due vecchi, per coglierli in contraddizione. Si contraddissero infatti, scoprendo la loro calunniosa macchinazione e rivelando quindi l'innocenza della casta sposa. La Susanna biblica, ispiratrice di artisti, non è tra le Sante onorate dalla Chiesa, anche se l'episodio, come tutti quelli dell'Antico Testamento, racchiude una complessa analogia con il Cristo e la Chiesa, sua sposa fedele, insidiata e calunniata.

Ma esistono, nei calendari, due o tre Sante che hanno ripetuto il nome della donna biblica e sono state, come lei, esempio di candore e, in più, di sovrumano eroismo, in quanto tutt'e tre Martiri della fede.

La Susanna di oggi è romana e si trova iscritta nel Martirologio con una notizia brevissima, che suona così: « A Roma, alle Due Case, presso le Terme di Diocleziano, natale di Santa Susanna ».

Niente altro. Ecco le ragioni, diciamo così, psicologiche della leggenda. Sopra una notizia certa, ma breve, che indica il giorno della morte di una cristiana nata in quel giorno alla vita eterna, i fedeli hanno desiderato sapere di più, e, in mancanza di altre notizie, hanno immaginato. Che cosa?

Che le Due Case fossero di proprietà del padre di Susanna, la quale, richiesta in sposa dal figlio dell'imperatore Diocleziano, avrebbe rifiutato, e perciò sarebbe stata sgozzata dinanzi alla propria abitazione.

Il Martirologio parla delle Terme di Diocleziano, ed ecco l'apparizione del figlio dell'Imperatore come pretendente alla mano di Susanna. Ma per essere una buona cristiana non c'era bisogno di avere rifiutato il figlio d'un Imperatore.

Era la fantasia popolare che inventava certi particolari, per onorare il nome del Martirologio e appagare le esigenze dei più semplici e dei più ingenui.

Oggi che, disgraziatamente, non siamo più né semplici né ingenui, ritorniamo alla breve notizia registrata nel Martirologio.

« A Roma, alle Due Case, presso le Terme di Diocleziano, natale di Santa Susanna »; e basta.

S. Susanna, vergine e martire, figlia di S. Gabino martire e nipote di S. Caio papa e martire, fu martirizzata dall'imperatore Diocleziano nel III secolo

 
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