Sebastiano martire - Immaginette Sacre

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Sebastiano martire

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
Santa Croce del SannioBenevento20 Gennaio
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Reliquie del Santo - Roma - Chiesa di San Lorenzo in Panisperna - Basilica di San Paolo fuori le Mura -
Altra reliquia del Santo
Martirologio Romano
San Sebastiano, martire, che, originario di Milano, venne a Roma, come riferisce sant’Ambrogio, al tempo in cui infuriavano violente persecuzioni e vi subì la passione; a Roma, pertanto, dove era giunto come ospite straniero, ebbe il domicilio della perpetua immortalità; la sua deposizione avvenne sempre a Roma ad Catacumbas in questo stesso giorno.
II Calendario universale della Chiesa ha mantenuto, in questo giorno, la memoria di uno dei più popolari Martiri di ogni tempo, la cui figura, a tutti note e immediatamente riconoscibile, è stata rappresentata da innumerevoli artisti, sotto l'aspetto di un giovane e bellissimo cavaliere, con le mani legate dietro la schiena esposto nudo alla trafittura delle frecce scagliate dai propri arcieri. La memoria di San Sebastiano, abbinata a quella di San Fabiano, Papa e Martire, non è però obbligatoria, ma semplicemente facoltativa. Infatti la grande popolarità del Santo non è compensate da una sufficiente certezza, o chiarezza, della sue figura storica, né sono troppo esaurienti i dati che la tradizione ci ha tramandato sul suo conto.
Un fatto sembra certo: egli venne martirizzato a Roma, nel 288, e fu sepolto nel cimitero ad Catacumbas, nel luogo dove sorgerà poi la chiesa di San Sebastiano fuori le Mura. La Depositio Martyrum, che risale all'anno 354, precisa la data di quella sepoltura: un 20 gennaio. Si è creduto a lungo che gli Atti del Martire fossero stati composti da Sant'Ambrogio, il grande Vescovo di Milano. Questi Atti dicono che Sebastiano era figlio di famiglia cristiana, nato a Narbona e cresciuto a Milano. Invece Sant'Ambrogio, in una sue opera autentica, accenna a lui come nato a Milano, da padre narbonese.
Prima di incontrare il martirio, agli inizi della persecuzione di Diocleziano, il giovane milanese, segretamente cristiano, aveva percorso con successo la carriera delle armi, vedendo in quella un'occasione di arduo apostolato e di aiuto spirituale per i fratelli esposti ai rigori della persecuzione.
Nella sue Passio, San Sebastiano appare come un giovane cavaliere, ardito e piacevole, tanto caro all’imperatore, quanto al Papa. E se l'lmperatore « gli dava il principato della prima schiera », il Papa Caio attribuiva al giovane centurione il titolo di a difensore della Chiesa ».Perciò San Sebastiano, cittadino milanese e cavaliere romano poteva frequentare il palazzo imperiale e, nello stesso tempo, poteva confortare e sostenere i confessori nelle carceri e i Martiri nei supplizi.
« Portava il mantello cavalleresco è scritto nella Leggenda Aurea   acciò solamente che egli confortasse l'anime de' cristiani, le quali credea venire meno ne li tormenti ». Cavaliere quindi non per vocazione né per ambizione, ma per missione di consolatore e di conforto nella fede.
Egli avrebbe esortato così i cristiani condotti al martirio: « O fortissimi cavalieri di Cristo non vogliate per le cattive lusinghe perdere la corona sempiternale ». Ma l'lmperatore Diocleziano si fece condurre in giudizio il centurione Sebastiano. « lo t'ho sempre tenuto tra i maggiorenti del palazzo mio   gli avrebbe detto   e tu se' stato celato contro la salute mia e contro la ingiuria de li dèi ». « Per la salute tua abbo sempre adorato Cristo   avrebbe ri¬sposto Sebastiano   e per lo Stato de lo Imperlo Romano abbo sempre fatto onore a Dio il quale è in cielo ».
« Allora Diocleziano   continua la Leggenda   comandò che e' fosse legato nel mezzo del campo e fosse saettato da' cavalieri, i quali lo empirono di saette che parea pure un riccio ».E pieno di saette è stato rappresentato dagli artisti, nel corso dei secoli. Non però irto come un riccio spinoso: piuttosto come un cervo ferito, innocente e mansueto.

 
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