C'è un particolare nella vita di Pier Giuliano Eymard che può sembrare strano, ma acquista un grande significato se lo si considera come l'indice della condotta spirituale di questo personaggio, vissuto nell'Ottocento, in una Francia rivoluzionaria e positivista, nella quale l'ateismo sembrava segnare la moda della buona società.E il particolare era questo: quando Pier Giuliano Eymard si recava a La Mure, dove era nato nel 1811, la sua prima cura era d'entrare in Chiesa e di pregare davanti al fonte battesimale, sul quale egli era diventato cristiano. Noi, invece, non pensiamo molto e non pensiamo abbastanza al nostro battesimo. Sappiamo che un giorno, i nostri padrini han chiesto ed hanno promesso qualcosa per noi. Non ricordiamo però bene che cosa chiedemmo con le loro labbra né che cosa promettemmo, o per lo meno non gli diamo più troppa importanza. Eppure chiedemmo la vita eterna e promettemmo di rinunciare a Satana e al mondo. Pier Giuliano Eymard ricordava tutto ciò, dinanzi al Fonte dove era stato battezzato. Ricordava cioè che se non avesse conseguito la vita eterna, egli sarebbe stato un cristiano fallito e un uomo perduto. Perciò rinnovava seriamente, fermamente le promesse battesimali, di rinunciare a Satana e al mondo da lui dominato. La sua vocazione religiosa fu combattuta. 0blato di Maria, a Marsiglia, per ragioni di salute dovette tornare in famiglia. Entrò più tardi in seminario. Fu ordinato sacerdote nel 1834, curato, parroco. Venne attratto dalla Società di Maria, dove entrò nel 1839 e della quale fu anche provinciale.
Ma la Madonna stessa gl'indicò quale fosse la sua vera missione: « Maria si mostrò a me vestita di bianco e mi disse che voleva che mi dedicassi all'onore del suo Divin Figlio nel Mistero dell'Eucarestia ». Nel momento in cui la cultura laicista non ammetteva più la potenza crismatica dei Sacramenti amministrati dalla Chiesa, Pier Giuliano Eymard sentì la necessità di affermare la vita della Grazia in tutti i Sacramenti, ma particolarmente, come abbiamo veduto, in quello del Battesimo ed in quello dell'Eucarestia.
Il Sacramento del Battesimo restituiva l'uomo decaduto alla vita della Grazia; l'Euca-restia costituiva poi il nutrimento necessario per questa vita soprannaturale.
Fu così che Pier Giuliano Eymard fondò, nel 1853 la Congregazione dei Preti del Santissimo Sacramento. L'esordio della Congregazione non fu incoraggiante. L'ambiente parigino, dove l'Eymard si era stabilito in un palazzo che era stato di Chateaubriand, non era molto propenso all'esaltazione dell'Eucarestia. « Questa volta, confessò ad un religioso che lo esortava a continuare, mi sento schiacciato sotto la Croce ». E l'altro, ispirato da Dio: « Bisogna che tu soffra e che ti offra come un'ostia consacrata ». Pier Giuliano Eymard fu la vivente ostia, che permise alla Congregazione dei Preti del Santissimo Sacramento di affermarsi e di prosperare nel secolo che sembrava votato alla miscredenza o per lo meno alla indifferenza.