Pietro da Verona - Immaginette Sacre

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Pietro da Verona

Immagini di Santi
LocalitàProvincia Festa


6 Aprile
Α

Ω
Verona, 1205 ca.
B A C KSeveso, 6 aprile 1252
Canonizzato il 25 marzo 1253 da papa Innocenzo IV
Martirologio Romano
Presso Milano, passione di san Pietro da Verona, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, nato da genitori seguaci del manicheismo, abbracciò ancor fanciullo la fede cattolica e divenuto adolescente ricevette l’abito dallo stesso san Domenico; con ogni mezzo si impegnò nel debellare le eresie, finché fu ucciso dai suoi nemici lungo la strada per Como, proclamando fino all’ultimo respiro il simbolo della fede.
Negli affreschi dipinti dal Beato Angelico nel convento di San Marco, a Firenze, oltre a San Domenico e a San Tommaso, si incontra la figura di un altro domenicano, terzo grande Santo dell'Ordine, che è raffigurato con il cranio spaccato da una ferita sanguinosa, e un libro in mano, simbolo di sapienza. E’ San Pietro da Verona, primo martire dell'Ordine domenicano, gran  predicatore, grandissimo taumaturgo, implacabile nemico dell'eresia.In quei tempi, gli eretici infiltratisi nella vigna del Signore prendevano il nome da una città di Francia, Alby, ed eran chiamati « Albigesi ». In Italia venivan detti « Patarini »; cioè rigattieri; e in Francia « Catari ». « Cataro» vuoi dire bianco, puro; perché gli eretici si proponevano di esser mondi da ogni macchia.
E per gli Albigesi, che sotto nuovi nomi rinverdivano l'antica eresia manichea, macchia, cioè male, non era il peccato, cioè la disobbedienza a Dio. Male era il mondo; male, eterno come Dio e distinto da Dio. Male quindi ogni cosa terrena; male il lavoro; male la famiglia; male la Chiesa; male perfino i cibi. Proprio per combattere gli Albigesi, che avevano invaso il meridione della Francia, la cosiddetta Linguadoca, San Domenico di Guzman aveva iniziato a predicare, dando vita al suo Ordine. E in una famiglia di patarini italiani era nato, nel 1206, Pietro da Verona. Studente a Bologna, San Pietro approfondì la sua sapienza, temprò la sua fede e affinò le armi per la lotta contro l'errore. A Bologna viveva ancora San Domenico, che vi mori nel 1221. Il giovane studente si presentò al glorioso Patriarca e chiese di entrare nel convento bolognese. Fu accolto, e divenne frate di vita esemplare, tra i più cari al cuore di San Domenico.
A Milano dette vita ad una associazione per difendere la fede, che chiamò « Società della fede». Ben sapendo che non era possibile combattere il male con i soli mezzi umani, ne fondò subito dopo una gemella, che intitolò alla Vergine, protettrice di tutti i cristiani, e in particolare dell'Ordine domenicano. Ma gli eretici Patarini avevano decretato la sua fine. Si formò un complotto e vennero depositate quaranta lire d'oro come premio per l'assassinio. San Pietro seppe della congiura e avverti l'avvicinarsi dell'ultimo giorno. Continuò però a predicare, senza cercare di difendersi né di sfuggire ai suoi nemici.
Nel 1252, aveva predicato a Como e ritornava verso Milano, traversando la boscaglia di Farga,  presso Seveso. In quel punto l'attendevano i sicari, che colpirono lui e il compagno con una scure, sulla testa; poi li finirono col pugnale. Si narra che, quando fu assalito, San Pietro, in ginocchio, cominciò a recitare
il Credo. Colpito, non potendo più parlare, prima di ricevere il colpo di grazia, tracciò per terra, col proprio sangue, le parole iniziali del Simbolo cattolico: « Credo in Dio padre onnipotente, Creatore e Signore del Cielo e della terra ».



 
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