Nicodemo - Immaginette Sacre

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Nicodemo

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
DaffinàVibovalentia31 Agosto
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Martirologio Romano
A Gerusalemme, commemorazione dei santi Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, che raccolsero il corpo di Gesù sotto la croce, lo avvolsero nella sindone e lo deposero nel sepolcro. Giuseppe, nobile decurione e discepolo del Signore, aspettava il regno di Dio; Nicodemo, fariseo e principe dei Giudei, era andato di notte da Gesù per interrogarlo sulla sua missione e, davanti ai sommi sacerdoti e ai Farisei che volevano arrestare il Signore, difese la sua causa.
Il nome greco di Nicodemo, che significa « vittoria del popolo », è caduto ormai quasi del tutto in disuso. Che un tempo fosse abbastanza diffuso lo testimonia la presenza del cognome di Niccodemi, tra quelli delle famiglie italiane.
Nicodemo non era stato un discepolo di Gesù. Apparteneva anzi al numero dei suoi più tenaci oppositori, ai Farisei, sapienti della Bibbia e sofisti della Scrittura. Non tutti i Farisei erano ambiziosi ipocriti, come vorrebbe il significato ormai quasi proverbiale del termine. Molti erano sinceri e di buona fede, ma prigionieri della parola più che illuminati dallo spirito di quella Scrittura di cui si vantavano dottori.
Di questi era Nicodemo, definito « uno dei capi degli Ebrei », cioè uno dei Farisei più in vista. Ed era uomo onesto, leale, senza partiti presi.
Una volta, di notte, si recò a trovare Gesù, dicendogli: « Maestro, noi sappiamo che sei venuto da parte di Dio, come dottore. In verità, nessuno può fare i miracoli che tu fai, se Dio non è con lui ».
L'uomo onesto riconosceva dunque la divinità del figlio di Maria, ma lo faceva recandosi da lui di notte, per non essere veduto. t dunque l'immagine, se non della viltà, almeno del rispetto umano, di chi ha timore della propria onestà e si vergogna della sua fede come di una debolezza. Ed è prigioniero di quella che oggi si chiamerebbe una «mentalità», una saggezza tutta e solo umana, pedestre e pigra, adagiata in comode convinzioni.
Infatti, quando Gesù gli dice: « Se uno non nasce di nuovo non può vedere il Regno di Dio», Nicodemo si turba. Come uomo, egli è già nato, dal seno di sua madre, né può rientrarvi ora che è vecchio. Ed è nato anche come Israelita, erede delle grandi promesse del Signore ai suoi padri. Perciò chiede perplesso: « Come è possibile che ciò avvenga? ».
Gesù lo schernisce benevolmente: « Tu sei dottore in Israele e non lo sai? ». Non lo sa, ma cerca di capirlo. Non lo sa, ma vorrebbe saperlo. Intanto, per trovare la verità, segue la strada della giustizia, e difende coraggiosamente Gesù davanti ai colleghi, dicendo che la legge non permette di condannare un uomo senza averlo ascoltato.
Non ascoltano neanche lui, Nicodemo, che ritroviamo nella dolorosa sera sul Calvario, dopo la morte del creduto Messia, abbandonato, rinnegato, tradito da tutti, compresi i suoi discepoli.
Proprio Nicodemo, infatti, il notturno visitatore di Gesù, a chiedere senza paura a Pilato il corpo del crocifisso. Ed è proprio lui, solo con Giuseppe d'Arimatea, a dare sepoltura alle membra piagate del Signore, prima che scenda la notte della Pasqua.
Dopo, i Vangeli non ci dicono più nulla di Nicodemo, l'uomo giusto, che ha vinto finalmente il rispetto umano e si è aperto alla fede perseguendo la giustizia e obbedendo alla carità. La tradizione soltanto parla di lui, battezzato dagli Apostoli e addirittura Martire a Gerusalemme, insieme con Santo Stefano Protomartire, di cui Nicodemo fu forse silenzioso compagno.


 
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