Fortunato sacerdote - Immaginette Sacre

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Fortunato sacerdote

Immagini di Santi
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MontefalcoPerugia
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Il ricordo di San Fortunato ci viene dalla zona di Montefalco, la città chiamata, a giusto titolo, « la ringhiera dell'Umbria ». E' infatti celebre per il bellissimo panorama che di lassù spazia sulle verdi colline intorno.

Fortunato era prete a Torrita, presso Montefalco. Visse tra il IV e il V secolo, e non sono molte le notizie che oggi restano sul suo conto.

C'è però un particolare significativo, traman­dato dalla tradizione, e che costituisce da solo una sintesi delle virtù dei sacerdote umbro. Per guadagnarsi la vita, San Fortunato lavorava la terra. Dava esempio di laboriosità, ma non di avarizia, che egli anzi considerava tra i vizi più pericolosi, perché attutisce la coscienza e spenge la carità. Un giorno, zappando, raccolse tra le zolle due monete terrose, in apparenza di poco valore. Senza guardarle, le ripose in tasca, e seguitò a lavorare.

Tornando a casa, la sera, incontrò un povero. Istintivamente, mise la mano nella saccoccia e ne trasse le due monete raccolte nel campo. Nella luce del sole morente, scintillavano con il fulgore dell'oro più puro.

San Fortunato le guardò, e lo colse un tremito. Temette di restar vittima dell'avarizia, e distolse allora lo sguardo dal bagliore, nascondendo il piccolo tesoro nella mano scarna del povero e allontanandosi in fretta.

Con quel gesto, il sacerdote contadino intese insegnare come si vinca l'avarizia, non tanto disprezzando la ricchezza, quanto non considerandola. Se si pone mente ai beni terreni, facilmente il desiderio di trattenerli ci vince. Trascurandoli, invece, è più facile superare la tentazione dell'avarizia e trasformarla in carità. Come fece San Fortunato, con il suo gesto di generosità verso il povero e di vittoria sui propri appetiti.

Quando San Fortunato morì, i parrocchiani raccolsero la verga con la quale aveva guidato i buoi al pascolo. La verga del buon pastore mise radici, rami e foglie, crescendo in un albero ombroso, sotto il quale si raccolsero i fedeli per narrare, come in una fiaba, la storia del Santo di Torrita.

Più tardi, venne costruita in suo onore una chiesa, a Montefalco, nell'aerea terrazza dell'Umbria, in mezzo a campagne splendenti nell'oro delle messi, simbolo di generosità della terra contro l'avarizia degli uomini.
 
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