Eriberto arcivescovo - Immaginette Sacre

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Eriberto arcivescovo

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
Conza della Campania
Avellino16 Marzo
Α

Ω
Worms 970 ca.B A C KDeutz, 16 Marzo 1021
Martirologio Romano
A Colonia in Germania, sant’Eriberto, vescovo, che, cancelliere dell’imperatore Ottone III, eletto contro il suo volere alla sede episcopale, illuminò incessantemente il clero e il popolo con l’esempio delle sue virtù, alle quali esortava nella predicazione.
Vescovo tedesco, il quale ricevette il pastorale della città di Colonia nell'anno 999. Si tratta di una data molto significativa, perché si era alla vigilia di quel Mille che si annunziava pieno di spavento, per la creduta fine del mondo.

Su quel momento di universale timore si è calcato molto la mano, come se l'aspettativa dei giorni apocalittici avesse davvero paralizzato la vita del mondo. Agli occhi dei moderni studiosi, i colori di quel momento storico si sono notevolmente schiariti, non tanto però da mutare le temute tenebre della notte perpetua in una sperata alba di luce felice.

L'Impero germanico, retto dagli Ottoni, anche se non vacillava, veniva certo già turbato, specie in Italia, dal verzicare dei liberi Comuni, e i discendenti del primo grande Ottone scendevano in Italia per morirvi quasi tutti giovani. Eriberto, la cui desinenza germanica significa « illustre », nato a Worms da nobile famiglia, si trovava al fianco di Ottone III quando il giovanissimo Imperatore scese in Italia. Era anzi il suo Cancelliere. Ciò non significava che

fosse uomo politico: era un ecclesiastico, che aveva studiato in un'abbazia benedettina ed era stato Preposto della Chiesa di Worms.

Forse si deve anche a lui, oltre che alla madre di Ottone III, Teofania, l'inclinazione che il giovane Imperatore mostrò per l'antica civiltà romana, che preferiva a quella germanica. Egli pensò perfino di far di Roma la sede dell'Impero, contro il parere dei suoi superbi sudditi e anche contro il desiderio dei gelosi romani.

Eriberto si trovava a fianco dell'Imperatore quando, a Benevento, fu nominato Vescovo di Colonia. Mentre Ottone III rimaneva in Italia, dove sarebbe stato ucciso giovanissimo, a 22 anni, Eriberto risalì la penisola per essere consacrato a Colonia nell'anno 999.

Cominciò allora la sua opera di consolazione e di conforto, negli anni dello sgomento e del terrore. Umile e affabile, il Vescovo di Colonia sollevò le anime e guidò la diocesi con dolce zelo. Egli stesso, per penitenza, portava indosso costantemente il cilicio, ma non approvava che il terrore ispirasse forme troppo aspre di sacrificio e di penitenza.

Enrico Il, successore di Ottone III, non apprezzò dapprima le qualità del Vescovo Eriberto. Ma poi, riconoscendo di aver sbagliato, gli chiese pubblicamente perdono e lo volle anch'egli suo cancelliere.

Eriberto si sentiva però pastore e padre, soccorritore di miserie morali e materiali. Egli, che avrebbe potuto vivere nella reggia imperiale, si faceva obbligo di visitare la propria diocesi, portando ovunque serenità e generosità. E durante una di queste visite pastorali morì, a Deutz, il 16 marzo del 1021.
 
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