Emidio vescovo e martire - Immaginette Sacre

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Emidio vescovo e martire

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
5 Agosto
Α
Altre immagini del SantoΩ
Treviri 273 ca.B A C KAscoli Piceno 5 agosto 303 o 309
Reliquie del Santo
Martirologio Romano
Ad Ascoli Piceno, sant’Emigdio, celebrato come primo vescovo della città e martire.
La città di Ascoli, il centro maggiore del Piceno, occupa una specie di penisola tufacea, delimitata dai corsi, profondamente incassati, dei fiumi di Tronto e Castellano, che proprio sotto le mura della città si congiungono, per defluire verso il non lontano Adriatico.

Per giungere ad Ascoli Piceno bisogna perciò attraversare qualche ponte gettato su uno dei due fiumi, e in questo senso l'accesso più tipico e singolare della città era, un tempo, quello attraverso il cosiddetto Ponte di Cecco, dominato dalla mole della Fortezza Malatesta. Il Ponte di Cecco si chiama così da Cecco di Ascoli, astrologo e poeta, contemporaneo e anche emulo di Dante, tanto da dichiarare che il proprio poema, L'Acerba, era poeticamente superiore alla Commedia dantesca.

Cecco d'Ascoli venne arso vivo, a Firenze, nel 1327, non per presunzione letteraria, ma perché accusato di eresia, come mago e negromante. Nella letteratura medioevale italiana, Cecco d'Ascoli (che si chiamava in realtà Francesco Stabili) resta perciò come un personaggio tragicamente bizzarro, inquietante e misterioso. E, tutto sommato, resta anche il figlio più famoso o famigerato di Ascoli Piceno, che pure è stata fertile madre di artisti e di scrittori, di umanisti e di scienziati.

Il ponte che da lui prende il nome sarebbe stato costruito, secondo la leggenda, nel corso di una sola notte, con l'aiuto del Diavolo.

Su quel ponte, parzialmente rovinato, e che in realtà è un manufatto romano, passavano un tempo i pellegrini che si recavano a venerare le reliquie di Sant'Emidio, Vescovo e Martire, Patrono di Ascoli Piceno.

Le reliquie di Sant'Emidio sono ancora oggetto di venerazione, e in questo giorno vengono esposte nella cattedrale di Ascoli entro preziosi reliquiari di argento.

Il Duomo di Ascoli è ricco di opere che ri­cordano ed esaltano la figura di Sant'Emidio, ritratta dal pennello di numerosi artisti, tra i quali Carlo Crivelli, grande pittore del Rinascimento, in un suo bellissimo polittico.

Nel tamburo della cupola sono poi dipinti i principali episodi della vita di Sant'Emidio, e tra questi la sua conversione, la distruzione di un tempio pagano, il suo arrivo a Pitino, in Abruzzo, la guarigione dei malati, la conversione di Polisia, figlia del Prefetto Polimio, e finalmente la decollazione dei Martire e la traslazione delle sue reliquie nel Duomo.

Questa è infatti la storia leggendaria di Santo Emidio, primo Vescovo di Ascoli Piceno, inviato dal Papa Marcello a predicarvi il Vangelo, e martirizzato al tempo dell'Imperatore Diocleziano. Una storia assai antica, creata con devota fantasia, dopo il ritrovamento delle reliquie del Santo, verso il Mille, entro un antico sarcofago romano.
 
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