Dorotea vergine e martire - Immaginette Sacre

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Dorotea vergine e martire

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6 Febbraio
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Reliquie della Santa - Roma - Chiesa dei SS. Silvestro Papa e Dorotea V. e Martire - Chiesa dei SS. Luca e Martina
Ma com'è possibile non ricordare anche una delle più belle leggende agiografiche, quella di Santa Dorotea? Nelle raffigurazioni di Santa Dorotea, frequenti nel Medioevo, la Santa viene quasi sempre rappresentata coronata di fiori, col grembo pieno di fiori e un mazzo fiorito nella mano.

Santa Dorotea è dunque la Santa dei fiori, e fa parte di quella fioritura di donne che, con la loro verginità e la loro grazia, profumarono il primo Cristianesimo. L'odore del sangue era troppo acre. Bisognava attenuarlo con queste note di gentilezza La leggenda si è incaricata di rendere il martirio, sempre truce e dolente, quasi gradevole, con particolari pieni di poetica grazia Santa Dorotea cadde martire sotto la terribile persecuzione di Diocleziano. E cadde dove era nata, a Cesarea, una delle città che portava anche nel nome il sigillo imperiale.

La città di Santa Dorotea non era però Cesarea di Filippo, ma Cesarea di Cappadocia, dove il Cristianesimo era entrato come seme di vera vita, ed ora cresceva fra i triboli della persecuzione. Molti cristiani allora apostatarono. Dorotea, invece, mantenne ferma la sua fede. Invano si cercò di indurla a sacrificare. Dorotea non si piegò. Si rifiutò di bruciare incenso dinanzi alla statua di Diocleziano. Venne perciò condannata. Mentre usciva dal tribunale, uno degli avvocati, Teofilo, colpito dalla fede sicura e serena della fanciulla, la seguì.

« Dorotea - le disse - sposa di Gesù: mandami delle rose del giardino del tuo sposo ». « Se crederai con tutto il cuore a quel Dio per il quale io soffro questi tormenti - rispose la moritura - ti manderò ciò che mi chiedi ».

Prima di essere abbandonata alle mani brutali dei giustizieri, ella consegnò infatti un cestello ad un bambino di sei anni che si trovava tra la folla: « Portalo all'avvocato Teofilo - ella disse  e fagli sapere che Dorotea, la serva di Dio, gli invia i fiori e i frutti del Paradiso (che in greco significa giardino) di Gesù.

Così, mentre il capo di Dorotea cadeva sotto la spada, anche Teofilo, l'avvocato persecutore dei Cristiani, si preparava a seguirla in quei giardini dei cieli dei quali le leggende parlano così poeticamente e che gli artisti han raffigurato così pittorescamente nelle loro opere. A significare che il sangue verginale di Santa Dorotea fu come una pioggia di fiori capace di vincere col suo profumo il lezzo morale che s'alzava dalla città inutilmente rifatta pagana.
 
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