Charbel Makhlouf - Immaginette Sacre

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Charbel Makhlouf

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta


24 Luglio
Α

Ω
Beqa'Kafra (Libano) 8 Maggio 1828
B A C K Annaya 24 Dicembre 1898
Canonizzato il 9 Ottobre 1977, da Paolo VI
Reliquie del Santo
Chiamato da Dio alla vita monastica, entrò nel convento di S. Marone e si legò, coi voti solenni, all'Ordine Libanese Maronita nel 1853. Fu ordinato sacerdote nel 1859.

Si ritirò dal mondo per entrare nell'eremo dei SS. Pietro e Paolo d'Annaya nel 1875. Qui trascorse ben 23 anni di vita eremitica eroica, dedicando la giornata e la notte alle preghiere, ai digiuni, ai lavori manuali ed alla penitenza più dura, compreso il cilicio.

Il 16 dicembre 1898, mentre celebrava la santa messa, fu colpito da apoplessia, dalla quale non doveva più riaversi. Infatti, otto giorni dopo, alla vigilia di Natale, morì santamente all'età di 70 anni.

La sua beatificazione ha avuto luogo il 5 dicembre 1965.

Il Libano e le sue tradizioni

Patria del nuovo Santo è il Libano, antica terra dei Fenici, crocevia dei continenti di Europa, Asia ed Africa; come tutti i paesi situati in posizioni geografiche strategiche, il suo territorio è stato spesso conteso ed ha conosciuto, in successione, la conquista dei Babilonesi, degli Ittiti e di Alessandro Magno; poi, la dominazione dei Romani, dei Bizantini, degli Arabi e dei Turchi.

Tutte le civilizzazioni dell'antico Mediterraneo vi hanno lasciato importanti tracce, ma la sua caratteristica è di essere disseminato di chiese e santuari, perché il Libano è sempre stato un paese religioso fin da tempi remoti; ha accolto la predicazione di Cristo stesso e degli Apostoli e si potrebbe affermare che sia per vocazione terra sacra, la cui patrona è la Vergine Santissima, Madre di Dio, che secondo una tradizione libanese avrebbe atteso suo Figlio presso Sidone, nel sud del Libano, dove è oggi il santuario chiamato appunto della Madonna dell'Attesa.

Anche nel nord del Libano vi è una grande tradizione cristiana: quella dei monaci ed eremiti che si stabilirono soprattutto nelle grotte della valle detta "Qadisha", cioè santa; in quelle stesse grotte, da umili eremiti, vissero molti Patriarchi maroniti, guidando paternamente il popolo che si era raccolto intorno ai monaci. Protettrice della chiesa patriarcale era la Madre di Dio, di cui si conserva un'immagine molto antica che la rappresenta col bambino in braccio, nella grotta di Nostra Signora di Ilige, nella regione di Biblos, dove i Patriarchi risedettero dal XII al XV secolo.

Per molti secoli, durante le molte vicende attraverso le quali passò il Libano, i monaci ed eremiti tennero vive le antiche tradizioni monastiche della Chiesa Antiochena, seguendo l'esempio di S. Marone e dei grandi Padri dei monachesimo antico, come S. Antonio Abate, Pacomio, S. Saba...

La Chiesa Maronita

La Chiesa Maronita deve il suo nome, appunto, all'importante monastero di S. Marone, che prese il nome dell'anacoreta Maroun (350-410), vissuto nel nord della Siria, ed intorno al quale si era riunito un gruppo di discepoli e di fedeli che vivevano in austero ascetismo.

Dopo la morte del Santo, le sue spoglie mortali furono oggetto di disputa, sino a quando gli abitanti del borgo più popolato e più forte riuscirono ad impadronirsene e a deporle in un tempio elevato a questo scopo diventato in poco tempo luogo di pellegrinaggio.

Nel 452, un anno dopo il Concilio di Calcedonia, l'imperatore Marciano fece costruire vicino ad Apamea, sempre in Siria, un grande monastero per i discepoli del Santo, per difendere la dogmatica del concilio di Calcedonia (451) e questa comunità fu la culla della Chiesa Maronita.

Dopo la morte del Patriarca di Antiochia, Anastasio (609), durante il periodo di sede vacante, fu eletto patriarca il superiore del monastero di S. Marone, Giovanni Marone, e la comunità riunita intorno al monastero si costituì in una vera e propria Nazione, nel senso orientale del termine, cioè di comunità al tempo stesso spirituale e politica; questa Chiesa - Nazione è l'unica Chiesa d'Oriente rimasta sempre fedele alla Sede Apostolica e, nonostante ripetute persecuzioni, ha rivestito un ruolo fondamentale nella conservazione del cattolicesimo in quelle terre.

L’Ordine Libanese Maronita

Anche se la vita monastica era sempre stata una componente fondamentale della Chiesa Maronita, una riforma amministrativa divenne necessaria nella seconda metà dei XVII secolo e fu realizzata nel 1695 con la fondazione di un Ordine religioso che 'riuniva tutti i monasteri fino ad allora indipendenti, per opera di quattro giovani siriani di Aleppo, che si installarono nel vecchio monastero di Mart-Moura, nel nord del Libano.

In pochi decenni, il nuovo Ordine conobbe una rapida espansione. Nel 1770 questo unico Ordine si trasformò in due famiglie religiose distinte, l'Ordine Libanese Maronita, a cui appartenne il nostro Santo, e l'Ordine Aleppino (oggi Mariamita).


 
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