Caterina da Bologna - Immaginette Sacre

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Caterina da Bologna

Immagini di Sante
LocalitàProvinciaFesta
BolognaBologna9 Marzo
Α

Ω
Bologna 8 settembre 1413
B A C KBologna 9 marzo 1463
Le varie Sante Caterine sono quasi tutte definite dal nome di una città: Santa Caterina di Alessandria, Santa Caterina da Siena, Santa Caterina da Genova, Santa Caterina da Prato. Oggi parleremo di Santa Caterina da Bologna, nata nella città delle Torri nel 1413. Suo padre era un maestro di Diritto nella celebre Università. Egli inviò la propria figlia, quando aveva appena 9 anni, alla Corte di Ferrara, perché fosse educata insieme con la principessa Margherita d'Este.

Crebbe così ben educata e istruita. Leggeva e scriveva in latino, con una eleganza da far invidia al più compiaciuto degli Umanisti.

Ma invece d'invanire nella vita brillante d'una corte principesca, invece di insuperbire per la propria cultura, Caterina a tredici anni volse la propria anima a Dio, combattendo le tentazioni e le ambizioni con quelle che chiamò, in un suo trattato, « le sette armi spirituali ». Con un gruppo di altre giovani, guidate dalla Contessa Dal Verde, entrò in un convento, dove venne scelta, per le nobili e colte fanciulle, la più rigida regola delle Clarisse francescane. Tutta immersa nella vita di contemplazione, Caterina ebbe visioni ed estasi. Annunziò la caduta dell'Impero d'Oriente, avvenuta nel 1453, con la presa di Costantinopoli da parte dei Turchi, e la morte dell'ultimo Imperatore. Nonostante ciò, Suor Caterina non disdegnava gli uffici più umili. Fu così la fornaia del convento, impastando e cuocendo il pane, ogni giorno, per tutte le sue consorelle. Quindi passò alla portineria, dove le sue preghiere venivano continuamente interrotte dalle chiamate, senza ch'ella ne fosse turbata né irritata.

L'umiltà e l'obbedienza furono sempre per lei ritenute fondamentali per la vita spirituale. Per quanto rifuggisse da ogni carica, fu Maestra delle novizie, poi venne inviata come Superiora a Bologna, sua città natale. Fu accolta con grande deferenza dal Cardinale Bessarione, Legato della Santa Sede, dall'Arcivescovo, dal Senato e dal popolo.

Diresse le sue Clarisse per lunghi anni, per quanto più volte gravemente malata e sempre in comunione col suo Signore, che le concedeva estasi e visioni.

Finalmente, nel 1463, a cinquant'anni precisi, ebbe il preavviso della propria morte. Consegnò soltanto allora al suo confessore il suo giovanile Trattato delle sette armi spirituali, indirizzò alle sue Clarisse l'ultima esortazione e spirò, mentre il volto le diventava luminoso e bellissimo.

Vennero poi pubblicati altri libri scritti da lei, fra i quali il libro delle Rivelazioni, che dimostrò come la Santa di Bologna fosse stata sempre, durante tutta la vita, in lotta col demonio e in comunione con Dio.

Fu canonizzata da Papa Clemente XI il 22 maggio 1712.
 
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